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Sinistra Italiana - Palo del Colle

blog politico

No ad un nuovo quartiere dormitorio

Pubblicato su 19 Novembre 2011 da Marco Locurcio in urbanistica

Chiediamo più verde e servizi, marciapiedi larghi e la fogna bianca 

Fra gli atti più importanti e incisivi che una Amministrazione Comunale possa adottare ci sono quelli relativi all’uso del suolo: le decisioni che modificano il territorio cambiano notevolmente la qualità della vita della popolazione e quindi è importante prestare molta attenzione a tali interventi.

La pianificazione del territorio dovrebbe vedere il coinvolgimento di tutta la popolazione ed i soggetti pubblici interessati mentre nel comune di Palo del Colle ciò continua ad essere un affare privato tra proprietari terrieri, costruttori, progettisti e amministratori. E così è stato nella elaborazione del Piano Urbanistico Esecutivo (PUE) relativo al comparto 12+G* dove la trasparenza e la partecipazione agli atti amministrativi, tanto sbandierata dalla Amministrazione Conte, è stata ridotta alla sola possibilità di presentare le osservazioni ormai a giochi fatti.

Il PUE dà attuazione operativa alle scelte del Piano Urbanistico Generale (PUG), intervenendo sulla componente programmatica senza modificare le indicazioni strutturali; in pratica nel PUE prendono forma le scelte indicate nel PUG aumentando il dettaglio della progettazione.

Il comparto oggetto del PUE è composto da due parti: il sub comparto 12 fra la zona 167 e la SS96 ed il sub comparto G* delimitato da via Biebesheim a ovest, viale Italia a est e viale della Resistenza a nord. 

167 3

 

La logica attuata nella progettazione del comparto appartiene ormai al passato: brani di città a misura d’auto e non di pedoni, in cui marciapiedi e piste ciclabili sono praticamente assenti e lascano il posto a parcheggi e strade contravvenendo all’art. 27 delle Norme Tecniche d’Attuazione del PUE. Le zone a servizi vengono frazionate in modo da non essere fruibili e le aree a verde ridotte a aiuole. Tutto ciò è stato evidenziato mediante le osservazioni elaborate da noi iscritti a Sinistra Ecologia Liberta (SEL) nelle quali abbiamo individuato, oltre a discutibili scelte progettuali, anche delle palesi non conformità di legge. Non sono presenti alcuni degli elaborati tecnici fondamentali indicati nello “Schema di Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG) – criteri per la formazione e la localizzazione dei Piani Urbanistici Esecutivi (PUE)” Legge Regionale 27 luglio 2001, n. 20, art. 4, comma 3, lett. b e art. 5, comma 10 bis, necessari per la corretta elaborazione del PUE. La progettazione del sub comparto G* destinato a parco urbano è snobbata del tutto e le urbanizzazioni secondarie sono totalmente a carico dell’Amministrazione Comunale. Non è prevista la progettazione e la localizzazione dei locali dove insediare le attività commerciali e si arriva all’assurdo di prevedere l’accesso a garage e parcheggi su una proprietà esterna al comparto: insomma i futuri abitanti di questo pezzo di paese dovranno violare quotidianamente la proprietà altrui per accedere ai propri garage.

tav.4

Noi di SEL non ci siamo limitati ad individuare le storture di questo tipo di progettazione ma abbiamo proposto un nuovo modo di concepire la città. Vogliamo che nel sub comparto 12 oltre alle residenze vengano realizzati i servizi, siano pensate delle attività commerciali relazionate alle zone a verde attrezzato e sia progettato un sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche. Vogliamo che gli appartamenti spettanti al Comune di Palo del Colle siano destinati ad edilizia economica e popolare in modo da garantire l’inclusione sociale invece di essere svenduti a qualche costruttore; pensiamo ad un paese che veda a sud di Viale della Resistenza, partendo dal sub comparto G*, un grande parco urbano che riconnetta due parti di città.

 

Questo PUE così concepito rischia di essere un pericoloso precedente, un modello sul quale progettare tutte le altri parti di città comprese nel PUG; mediante le osservazioni presentate vogliamo invece che si segni una svolta verso un nuovo modo di trasformare il territorio, considerando oltre ai legittimi interessi degli imprenditori e dei proprietari anche le esigenze di chi abiterà quelle aree e di tutti i cittadini di Palo, perché la politica è un affare generale. 

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