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Sinistra Italiana - Palo del Colle

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Acque reflue, il fumo negli occhi degli agricoltori palesi

Pubblicato su 17 Giugno 2016 da sel palodelcolle (ba) in amministrative, zaccheo

Ieri sera, 16 giugno, il Pd di Palo del Colle ha organizzato un incontro per discutere sulle soluzioni per il reimpiego in agricoltura dei reflui dei depuratori (https://www.facebook.com/annazaccheosindaco/posts/248584525507325:0 ).

Gli ospiti dell'evento erano l'assessore regionale Gianni Giannini, il funzionario regionale Michele Calderoni, la candidata sindaco Anna Zaccheo e Matteo Palermo del PD. Il primo problema è che non c'è stato un dibattito successivo, niente domande dal pubblico: sembrava quasi un comizio dove venivano elencate solo buone intenzioni e, come vedremo, inapplicabili per il territorio palese.

La buona intenzione è quella di reimpiegare le acque reflue da depurazione per uso irriguo in agricoltura, utilizzando meno l'acqua di falda e con costi meno onerosi per gli agricoltori.

Hanno detto che il costo di acque reflue, affinate per essere usate a fini irrigui, si aggira intorno ai 18 centesimi al mc, contro i 70 centesimi dell'acqua di falda. Hanno anche detto che nella programmazione europea sono stati stanziati miliardi di euro e che parte di questi potrebbero essere usati anche per progetti finalizzati al recupero dei reflui per uso irriguo in agricoltura.

Bisogna anche dire che a Palo è difficilmente, se non impossibile, attuare questo tipo di progetto. In realtà il dott. Calderoni ha esordito dicendo che Palo ha una situazione particolare dato che i propri reflui vanno a finire nel depuratore di Bari Ovest e che quindi si dovrebbe almeno studiare un progetto insieme a Bitonto e captare i reflui a valle del depuratore di Bitonto. Anche i comuni a monte di Palo come Toritto, Grumo e Binetto, hanno come recapito finale dei loro reflui fognari il depuratore di Bari Ovest, pertanto il depuratore di Bitonto risulta essere quello più vicino.

Il depuratore di Bitonto, come quello di Bari Ovest e di tanti depuratori in Puglia, ha dei problemi seri, infatti molti di questi sono sotto sequestro con facoltà d'uso, perché non depurano come dovrebbero per svariati motivi, principalmente perché obsoleti o sotto dimensionati per l'utenza asservita.

Questo è solo uno dei tanti articoli che vedono protagonisti i depuratori pugliesi, in questo caso il depuratore di Bitonto quello da cui i palesi dovrebbero prendere i reflui per usarli per irrigare i campi e soprattutto, come dice la candidata sindaco Zaccheo, gli orti urbani, punto cardine del suo programma.

Sono 187 i depuratori a servizio degli agglomerati pugliesi. Su questi continuano ad insistere problemi di funzionamento e criticità che, in alcuni casi, rendono inefficace la depurazione dei reflui.

Tra i fattori che possono inficiare il processo depurativo degli impianti ci sono anche gli scarichi anomali (arrivi impropri di acque meteoriche, di vegetazione cioè i reflui oleari, e di natura lattiero-casearia). L’Acquedotto pugliese rileva che le irregolarità nel refluo in ingresso riguardano il 47% dei campioni prelevati.

I reflui di depurazione, per essere immessi su suolo, non per uso irriguo, devono essere rispondenti ai valori della tabella 4, allegata al 152/2006.

Per essere usati a fini irrigui, devono, invece, rispettare i valori indicati nel DM 185/2003, valori molto più stringenti.

Come avete visto, in Puglia è complicato, in molti casi, rispettare i limiti della tabella 4, figuriamoci quelli del DM 185/2003, per farlo bisognerebbe, oltre a potenziare e ammodernare i depuratori esistenti, realizzare degli impianti di affinamento.

Questo comporterebbe un investimento enorme di capitali.

Andiamo a vedere se questo progetto, al di là dei problemi di depurazione, potrebbe interessare Palo.

Il depuratore di Bitonto si trova ad un’altitudine sul livello del mare di circa 90 metri, mentre Palo del Colle ha un’altitudine di 177 metri sul livello del mare, come riporta Wikipedia.

Servirebbe un poderoso impianto di spinta per far superare questo dislivello ai reflui del depuratore di Bitonto con aggravio inverosimile dei costi, portandoli ben al di sopra dei costi dell'acqua riveniente dai pozzi artesiani presenti a Palo.

Sarebbe molto più logico usare i reflui del depuratore per i terreni posti a valle di Bitonto.

Altro problema sarebbe la stagionalità della richiesta di acqua per usi irrigui: è risaputo che in inverno non c'è richiesta e che, anche nella bella stagione, la richiesta non è costante come lo è invece il flusso della depurazione, quindi servirebbero delle vasche di accumulo non presenti nel territorio di Palo e forse neanche in quello di Bitonto. Quindi, in periodi di scarsa richiesta, i reflui depurati andrebbero smaltiti diversamente.

Pertanto la storia dei reflui depurati, per gli agricoltori di Palo, è soltanto fumo negli occhi. Anche manifestando il proprio interesse per la programmazione europea 2014/2020, come ha detto la candidata Zaccheo, gli agricoltori di Palo non ne trarrebbero nessun giovamento.

Successivamente l'assessore Giannini ha parlato di recupero dei fanghi di depurazione per usarli in agricoltura.

Anche questa è una buona idea ma bisogna sempre vedere se è realizzabile e quali giovamenti potrebbe portare a Palo.

I fanghi di depurazione vengono compostati sia in maniera aerobica che in maniera anaerobica, in quest'ultimo caso producendo energia dal biogas prodotto durante il processo.

Molte volte questi fanghi contengono elevate quantità di metalli pesanti che non permettono di ottenere un compost di qualità agronomica, specialmente i fanghi di depuratori che servono anche le aree industriali o artigianali.

Il compost di qualità agronomica, cioè che va bene per essere usato come ammendante sui terreni agricoli, deve rispettare certi parametri e la concentrazione minima in metalli pesanti è uno di questi parametri.

In questo articolo si parla del depuratore Aseco, gestito direttamente da Aqp, che tratta i fanghi rivenienti da alcuni depuratori pugliesi. Come potete leggere, sono stati sequestrati 10 mila tonnellate di compost perché conteneva metalli pesanti e idrocarburi oltre i limiti di legge e non poteva essere utilizzato in agricoltura, bensì era un rifiuto speciale da smaltire in apposite discariche.

Questo perché nelle fogne vi sono anche scarichi, a volte abusivi, di reflui industriali e artigianali, non solo quelli civili.

Cosa c'entra Palo nel discorso dei fanghi? Quale sarebbe l'opportunità per i cittadini di Palo? Si vorrebbe realizzare un impianto di compostaggio a Palo? Non basta già il cattivo odore proveniente dalla Tersan di Modugno o il cattivo odore che verrà dall'impianto che vogliono realizzare sulla via di Altamura?

Come vedete è soltanto fumo negli occhi, solo buone intenzioni da elencare perché si è in campagna elettorale, l'ennesima volta in cui la candidata Zaccheo ha fatto intervenire un personaggio politico regionale del PD e l'ennesima volta che non ha parlato di problemi che riguardano i palesi.

La prossima volta fate intervenire anche il pubblico, alcuni di questi dubbi potevano essere fugati all'istante. questo la prova di un fallimento. Inoltre, nessuno spiega come e perchè è stata scelta la candidata sindaco a pochi mesi dal voto amministrativo.

Acque reflue, il fumo negli occhi degli agricoltori palesi
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