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Sinistra Italiana - Palo del Colle

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Con la nuova sindaca i cambiamenti saranno reali?

Pubblicato su 8 Luglio 2016 da sel palodelcolle (ba) in amministrazione, zaccheo, amministrative

A qualche settimana dal voto che ha decretato l'elezione a sindaco di Palo del Colle di Anna Zaccheo, qualche pacata riflessione come SEL possiamo tentare di farla. Va detto, da subito, che alla nuova sindaca, come ai consiglieri eletti, facciamo l'augurio di un buon lavoro teso a guidare il bene comune. Conosciamo le difficoltà che questo comporta e dichiariamo sin d'ora che noi faremo la nostra parte, come cittadini e come forza politica, con le nostre idee, le nostre proposte e la nostra critica, al fine di un miglioramento generale delle condizioni di vita dei cittadini palesi.

Il primo dato che emerge dalle votazioni è l'esplosione delle liste civiche, segno evidente di una mancanza di cultura politica e di una scarsa visione generale che sappia andare oltre il campanile. É una tendenza che si ritrova in tutta Italia ed è la maniera più semplice per consentire vecchi e nuovi trasformismi, ormai diffusi nel sistema politico italiano, senza determinare reali cambiamenti.

Nonostante una convergenza degli schieramenti verso il “moderatismo centrista”, è possibile individuare un centrodestra, in parte camuffato come liste civiche, che resta ancora forte elettoralmente, e la Zaccheo vince al secondo turno più per demeriti e per la spaccatura del c-dx, che per la capacità di aggregare il centrosinistra, cosa che non è riuscita a fare nemmeno al 2° turno. Sembra una riproposizione di quello che è accaduto cinque anni fa con Conte a parti rovesciate.

La nostra idea era che questa volta il centro sinistra avrebbe dovuto vincere più per i propri meriti che per i demeriti degli avversari. Noi mettevamo a disposizione il lavoro svolto in questi anni come opposizione all'amministrazione Conte e un atteggiamento di apertura e di coinvolgimento dei cittadini, prima con l'idea del "Cantiere", poi con la proposta delle primarie. Quando abbiamo intessuto i rapporti con il Pd eravamo nel solco di "Italia Bene Comune", poi lentamente il Pd è diventato altra cosa a livello nazionale e, nonostante tutto, abbiamo dato credito al Pd locale che, per bocca del suo segretario provinciale alla Festa dell'Unità, aveva sostenuto che in caso di più candidature ci si sarebbe avvalsi del sistema delle primarie per l'individuazione del candidato sindaco.

Le cose poi sono andate come abbiamo avuto modo già di raccontare. Abbiamo visto che anche a Palo si riproponevano le dinamiche che già avversiamo a livello nazionale e che stanno portando ad un depauperamento dei valori costituzionali con lo stravolgimento della Costituzione e un sistema elettorale iper-maggioritario.

Qualcuno non ha ancora compreso che le primarie è possibile farle solo se ci sono almeno due candidature e non può giustificare il mancato ricorso alla consultazione accusando Sel di non averle fatte nel 2011 per la candidatura di Iurilli (http://www.palolive.it/news/Politica/431028/news.aspx). Occorre ricordare gli antefatti che portarono alle votazioni del 2011: a 6 mesi dalle amministrative, dopo la strana alleanza Pd-Pdl, il Pd fece un accordo con l'allora consigliere regionale Canonico, riconoscendo allo stesso il diritto di individuare il candidato sindaco, accordo che aveva la presa d'atto del segretario provinciale del Pd. Per noi di SEL non c'erano le condizioni per una alleanza (Vedi link http://sel-lab.palodelcolle.over-blog.it/article-er-67583451.html) . Poche settimane prima della presentazione delle liste, il Pd rinnegò l'accordo con Canonico e riprese le trattative con Sel ed IdV e si trovò la convergenza unitaria con la proposta di candidatura di Mastrandrea che, prima accettò, e poi mise delle condizioni sulle candidature di alcuni esponenti del Pd che portarono alla rottura definitiva di tutto il c-sx. Quindi nell'ultima nottata utile fu scelto il candidato sindaco tra diverse opzioni in campo e proprio memori di questi aspetti noi abbiamo sempre sostenuto che occorreva dare tempi certi alla individuazione del candidato sindaco.

Il mancato ricorso alle primarie non è un casus belli per la rottura con la coalizione Zaccheo, anche perché alla fine abbiamo deciso di non fare alcuna “guerra” e che non aveva senso contribuire ulteriormente alla frammentazione dell'area di centrosinistra, già resa evidente dalla presenza delle due Anna.

Gli ultimi tentativi di accordo tra le due candidate sono naufragati amaramente, anche senza la nostra presenza, come pure sono naufragate le intermediazioni di chi proponeva una terza candidatura del Pd per cercare di spostare a sinistra la coalizione.

Tutto questo, oltre a vanificare ogni discorso sulla partecipazione, ci induce a pensare che la mancata trasparenza nella formazione delle scelte politiche non può che trasferirsi nella mancata trasparenza delle scelte amministrative. Vi è poi una ragione profonda che ci spinge a guardare alle competizioni amministrative con un certo disincanto.

Abbiamo sentito di promesse di cambiamenti radicali nella vita dei palesi che stridono con la realtà. Negli ultimi decenni le amministrazioni locali sono state svuotate di capacità amministrative con il taglio delle risorse finanziarie, con il blocco delle assunzioni, con le privatizzazioni forzate, con una legislazione in continuo cambiamento al limite del demenziale, con i vincoli di bilancio che hanno portato a trasformare i comuni in esattori per conto dello Stato.

Senza cambiare queste condizioni, difficilmente un sindaco potrà cambiare le cose ed incidere sulla vita delle persone, i cui bisogni dipendono dalle decisioni di altre istituzioni. Pensiamo a quanto incide nella vita delle persone il lavoro e la sua mancanza o la sua precarizzazione, soprattutto per i giovani e le donne, soprattutto al Sud; pensiamo al sistema pensionistico; al sistema sanitario e più in generale al welfare state, messo sempre più in discussione dalle politiche liberistiche in campo in Europa.

In un contesto di questo genere i volti nuovi che raccontano di tante cose da fare riescono a far presa sui cittadini e a interpretare meglio la domanda di cambiamento, salvo poi una volta eletti dover fare i conti con le condizioni reali e addossare le responsabilità ad altri. É successo con Conte cinque anni fa, temiamo che possa accadere anche adesso ed è connaturato nell'affidare la guida di una città ad una persona che non conosce affatto le dinamiche amministrative e il contesto politico entro il quale ci si muove.

Infine una valutazione sul ruolo della sinistra a Palo va fatta. Il nostro partito è in fase di scioglimento e noi sin dall'estate scorsa ci siamo messi in discussione per avviare una fase costituente. A questa fase qualcuno ha anche partecipato, attingendo conoscenze e rapporti umani, per avviare poi processi alternativi o piazzarsi in altre liste. Per quanto ci riguarda, abbiamo rifiutato le proposte che da diverse parti ci son giunte per inserire qualche nome in liste altrui. Non siamo interessati alla occupazione di posti di potere. Siamo disponibili a lavorare con la finalità di contribuire alla costruzione dal basso di un nuovo soggetto politico di sinistra, ma pensiamo che chi crede ancora nei valori della sinistra non possa avere ambiguità o restare indifferente.

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