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Sinistra Italiana - Palo del Colle

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Conte strumentalizza un problema comune per mettersi in vetrina e ricostruirsi una credibilità

Pubblicato su 11 Giugno 2015 da sel palodelcolle (ba) in amministrazione, scuola

Conte strumentalizza un problema comune per mettersi in vetrina e ricostruirsi una credibilità

L'organizzazione di un palco in piazza sulle battaglie e le lotte del mondo della Scuola per la discussione del DDL la Buona Scuola di Renzi, è il tentativo di Conte di strumentalizzare un problema comune per mettersi in vetrina e ricostruirsi una credibilità dopo quattro anni di fallimenti e sarebbe opportuno che si occupasse dei problemi della scuola palese, come per esempio la mensa scolastica che parte puntualmente con mesi di ritardo, di verificare che prima dell'arrivo dell'inverno funzioni perfettamente il riscaldamento, di verificare e mantenere i lastrici solari perchè non piova nelle aule e di intervenire sulla scuola di viale della Resistenza che presenta gravi problemi alle strutture. In altre parole di non farsi sempre cogliere impreparato.

Facciamo presente a Conte che il DDL di Renzi non è una riforma della sinistra, ma il compimento del disegno di impoverimento e frantumazione berlusconiano che vede la scuola come una azienda che forma non cittadini consapevoli, ma persone deboli e precarie subordinate ad un sistema di potere. Renzi ha solo inferto il colpo finale.

La scuola rappresenta un ascensore sociale e la conoscenza rimane l'unico strumento per l'emancipazione e la modernità di un popolo. Nella scuola si custodiscono le intelligenze che la storia ci tramanda e si sviluppano le attuali. Dalla riforma scolastica si può ben intuire che idea di società un governo vuol costruire e quella di Renzi non è certamente una società che si emancipa dalla sua arretratezza, ma una società piegata alle regole del mercato, come per esempio il professore a chiamata che alimenta solo il clientelismo.

Il nostro sostegno all'iniziativa di lotta della Scuola italiana, se mai dovesse arrivare un odg in consiglio comunale, è quasi scontato! Tra l'altro vogliamo ricordare che l'11 maggio, all'indomani del varo della riforma, abbiamo organizzato una conferenza sul tema con la presenza dell'assessore regionale al diritto allo studio e formazione Alba Sasso ed il mondo della scuola e che siamo stati a sostegno della lotta, partecipando ai vari sit-in di protesta in piazza che allo sciopero del 5 giugno.

Cogliamo l'occasione per dire che Sel in parlamento ha sostenuto il mondo della Scuola e trascinato l'opposizione al DDL, presentando 263 emendamenti di merito che sollecitano un piano pluriennale di assunzioni. Il piano prone di comprendere i precari che lavorano da anni nella scuola, gli idonei al concorso del 2012, gli educatori e il personale ATA, i diplomati magistrali 2001/2002 (anche in seguito alle conclusioni cui è recentemente giunto il Consiglio di Stato), i laureati in Scienze della Formazione, i docenti che si sono abilitati attraverso i percorsi di TFA e PAS e i congelati SSIS, questi ultimi previa frequenza di un TFA speciale e l’eliminazione dell’incredibile articolo 14 che prevede il licenziamento dei supplenti che hanno lavorato per più di 36 mesi, al contrario di quanto stabilito dalla sentenza della Corte di giustizia europea dello scorso mese di novembre e queste sono le lunghe liste dei precari create con Moratti e Gelmini, ministri del governo Berlusconi.

Inoltre, sia Alba Sasso che Massimiliano Smeriglio, assessori Sel alla Regione Puglia e alla Regione Lazio, con un documento allegato al testo approvato nell’ultima seduta della Conferenza delle Regioni sul disegno di legge sulla "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, hanno chiesto con forza lo stralcio della parte relativa all’assunzione dei precari, “in modo da evitare una compressione dei tempi parlamentari e per consentire la stabilizzazione degli stessi sin dal prossimo anno scolastico".

In ogni caso, speriamo che l'iniziativa abbia successo e possa, a prescindere da Renzi, aprire una discussione vera sull'organizzazione della scuola pubblica italiana per poter offrire alle nostre intelligenze le migliori e pari opportunità per tutti contrastando così il disagio sociale e la dispersione scolastica.

Per questo, chiediamo fin da adesso che l'odg contenga i seguenti punti:

  1. Lo stralcio del piano delle stabilizzazioni (o assunzioni) dalla riforma della scuola in tempi certi per poter far ripartire la scuola il 1 settembre  senza carenze di organico;

  2. La stabilizzazione di tutti i precari del mondo della Scuola come imposto dalla corte europea;

  3. Il ritiro della riforma della Scuola e l'apertura di uno spazio di discussione e confronto;

  4. L'aumento dei finanziamenti pubblici alla scuola pubblica sganciati dalla riforma;

  5. La cancellazione dei finanziamenti pubblici ai privati in favore della scuola pubblica;

  6. Lo sganciamento dal patto di stabilità dei finanziamenti alla scuola pubblica;

In ultimo, fermo restando che il sindaco possa convocarsi la piazza, come membri di questo consiglio, ci saremmo aspettati la convocazione di una conferenza dei capigruppo con la parte sindacale che illustrasse l'odg, invece che apprendere dell'iniziativa da una locandina su facebook.

Conte strumentalizza un problema comune per mettersi in vetrina e ricostruirsi una credibilità
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