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Sinistra Italiana - Palo del Colle

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TARI 2017, PERCHÉ È AUMENTATA?

Pubblicato su 12 Settembre 2017 da sel palodelcolle (ba) in amministrazione, TARI

In questi giorni i cittadini di Palo del Colle stanno ricevendo la cartella Tari, ossia la tassa sul servizio di raccolta dei rifiuti. In molti si chiedono perché, ancora una volta, ci si trovi davanti ad un aumento dell’importo dato che la percentuale di raccolta differenziata (r.d.) è stabilmente sopra il 70% e questo dovrebbe far pensare ad una diminuzione dei costi rispetto agli anni scorsi in cui la r.d. si attestava intorno al 10%. Proveremo in queste righe a definire qualche aspetto per fare in modo che il cittadino diventi consapevole delle scelte che hanno portato, quest’anno, ad un aggravio della tassazione del 16%.

APPROVAZIONE PIANO TARI 2017

Già in sede di approvazione del piano finanziario Tari 2017, si tratta della previsione dei “conti” che vanno poi a determinare la tassazione a mq, avevamo provato a spiegare all'amministrazione attuale che l’aumento poteva essere evitato o quantomeno fortemente limitato. Nel consiglio comunale del 16 marzo l’ass. Rocco Martino, accogliendo le nostre osservazioni, aveva promesso di rivedere il piano alla luce dei dati consolidati. Non sappiamo se l'analisi è stata fatta e se in virtù di questa le scelte sono state confermate, di certo non è avvenuta pubblicamente.

 

PIANO TARI 2016 MAI APPROVATO

In primis bisogna spiegare che già il piano finanziario Tari 2016, elaborato negli ultimi mesi di amministrazione Conte, prevedeva un aumento del 4.8% (portando la tariffa a mq da € 2,90 ad € 3,04) e il 2016 è stato l'anno di passaggio dalla raccolta stradale gestita dalla Lombardi al nuovo sistema porta a porta gestito dalla Cogeir (la nuova gestione è partita il primo luglio).

Ma l'aumento previsto nel piano predisposto da Conte non è mai giunto nelle cartelle Tari 2016 perché l’amministrazione uscente prima, e il commissario nominato per l’approvazione del bilancio dopo, non sono riusciti ad approvarlo in quanto i termini di legge entro cui approvare erano quelli del 30 aprile 2016. Qui ci troviamo di fronte a una contraddizione legislativa che da un lato impone ai comuni di predisporre il piano finanziario per coprire al 100% i costi da sostenere nell'anno in corso per il servizio, dall'altro pone dei termini di scadenza per l'approvazione che non si giustificano nemmeno con la necessità della pubblicazione delle aliquote, in quanto le cartelle sono emesse direttamente dal comune, al contrario dell'Imu e della Tasi in cui il relativo calcolo è fatto dal contribuente stesso.

Delibera commissario n. 69 del 9 giugno 2016

Noi, in un articolo precedente, avevamo dato per approvato il piano finanziario da parte del commissario: in realtà la delibera del commissario, capolavoro di contraddizione amministrativa, dopo aver deliberato l'approvazione delibera anche di non approvare e di considerare il documento ai soli fini ricognitivi dei costi del servizio. Quindi la TARI 2016 è rimasta identica a quella dell'anno precedente (2015). Appena ci siamo accorti della svista ci siamo posti il problema della rettifica ma abbiamo deciso di attendere che qualcuno dell'amministrazione potesse chiarire, cosa che non è avvenuta e questo da l'idea della capacità dell'amministrazione di interloquire con i cittadini: non parlano nemmeno quando hanno ragione.

 

DISAVANZO 2016 CONFLUITO NEL PIANO TARI 2017

La mancata approvazione del piano nel 2016 ha provocato un disavanzo (eccedenza dei costi rispetto ai ricavi che rinvengono dalla tassazione) che, con la ricognizione dei conti avvenuta per l’approvazione del piano finanziario 2017, ammontava a 266.884 euro. Per noi c'è qualcosa da chiarire su questo ammontare. Questa cifra corrisponde ad altri 23,77 centesimi di euro al mq sulla tariffa teorica di 2,90 euro al mq che porta l’aumento all'8,2%. Quindi, anche se Conte avesse approvato il piano con l'aumento del 4,8%, ci sarebbe stato un disavanzo.

ANOMALIE NEL CALCOLO DEI COSTI 2016 CHE HANNO PORTATO AL DISAVANZO

Analizzando i dati dei costi del 2016 risultano evidenti alcune anomalie. La prima è la mancanza assoluta di ricavi della vendita del materiale differenziato dato che dal 1 luglio questi ricavi sono del comune e non più del gestore come nel precedente appalto. Si tratta di una mancanza grave che fa dubitare della veridicità e dell'esattezza dei dati. La seconda anomalia si annida nel sistema delle detrazioni (per reddito, per nuclei individuali e per le compostiere) che in fase di consuntivo rischia di far ricadere i costi delle agevolazioni nuovamente sull'intera platea dei contribuenti (su questa questione l'ufficio dovrebbe chiarire le modalità con cui calcola le detrazioni). Un terza ragione di questo disavanzo sta anche nel ritardo con cui l'amministrazione Zaccheo ha fatto partire il nuovo servizio: abbiamo pagato il canone maggiorato per il porta a porta senza il vantaggio economico che lo stesso produce per la riduzione dei rifiuti da portare in discarica e per i ricavi dei materiali recuperati.

COSTI 2016 CONFERMATI PER IL 2017, PERCHÉ?

Anche per il 2017 l'amministrazione prevede gli stessi livelli di costo del 2016 quindi in pratica la tassa del 2015 aumentata dell' 8% (l’aumento dei due anni sommato diventa del 16%). In altre parole, l'aumento totale di quest'anno è dovuto per metà al conguaglio dell'anno scorso e per l'altra metà alla scelta sbagliata di mantenere i costi finanziari dello scorso anno.

Quando in consiglio comunale fu approvato il piano finanziario di quest'anno, l'amministrazione giustificò le scelte con il fatto che due mesi erano troppo pochi per fare una stima attendibile dei dati sui rifiuti attuali. Ora che abbiamo i dati di otto mesi su dodici possiamo dire che le tendenze dei dati sono state confermate e le scelte del piano finanziario 2017 appaiono del tutto irrealistiche. Solo per fare qualche esempio: per lo smaltimento dei rifiuti in discarica è stato previsto più di un milione di euro, cifra simile a quella degli anni passati, mentre le quantità sono passate da 7.500 tonnellate a meno di  2.000 nei primi otto mesi del 2017 (per tutto il 2017 avremo un dato prossimo alle 3 mila tonnellate), i costi per il trattamento della parte differenziata non sono valutati, i ricavi dei materiali recuperati sono sottostimati.

Neanche di fronte alla indignazione e alla protesta dei cittadini si sente l'esigenza di fare un po' di chiarezza sui conti. C'è chi ha già provato a scaricare sulla passata amministrazione le responsabilità, c'è chi ha messo in dubbio la validità del porta a porta, c'è chi definisce sbagliato il piano industriale, mentre appare del tutto assente una spiegazione ufficiale dell'amministrazione. Eppure un sistema come quello del porta a porta richiederebbe un coinvolgimento generale dei cittadini che meritano attenzione anche per il fatto che il servizio è pagato al 100% da loro.

Restano in piedi tutte le criticità legate al controllo degli adempimenti da parte dell'appaltatore; al controllo dei cittadini incivili che disseminano rifiuti nelle campagne; quelle relative alla mancanza di un centro comunale di raccolta. Queste tematiche che non possono prescindere da un coinvolgimento dei cittadini e da un'attenzione adeguata da parte di chi ha il compito istituzionale di dare risposte.

TARI 2017, PERCHÉ È AUMENTATA?
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