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Sinistra Italiana - Palo del Colle

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Incompatibilità A. Amendolara: non è una semplice presa d'atto

Pubblicato su 8 Luglio 2014 da sel palodelcolle (ba) in amministrazione, urbanistica, politica locale

Pubblichiamo l'intervento fatto in consiglio comunale del 23 giugno in cui si è deciso sulla rimozione della incompatibilità del consigliere-progettista. 

Per una maggiore comprensione degli eventi, si evidenzia che il consiglio comunale del 23 giugno è stato convocato per il bilancio consuntivo 2013 e con la procedura d'urgenza (solo 24 ore prima del consiglio) è stato aggiunto questo punto all'ordine del giorno, senza che fossero scaduti i termini concessi al consigliere-progettista per rimuovere l'incompatibiità (dieci giorni dalla notifica del deliberato del precedente consiglio comunale).
Ai consiglieri comunali non è stata dato i tempo necessario per valutare le dichiarazioni scritte che lo stesso consigliere-progettista ha presentato e la richiesta di rinvio per un maggiore approfondimento chiesta da me, è stata respinta dalla maggioranza.
Per Conte e la sua maggioranza è stato sufficiente prendere atto della volontà del consigliere di rimanere a fare il consigliere, come dichiarato dallo stesso nella sua rinuncia alla progettazione dei PUE.

 

PREMESSA

In primo luogo vorrei esprimere tutto il mio rammarico per quanto accaduto al Presidente del Consiglio: la mia speranza e l'augurio che gli faccio è che possa ristabilirsi al più presto e possa tornare a presiedere questo consiglio comunale. Le differenti posizioni politiche e le discussioni anche accese non devono mai prevalere sul rispetto delle persone e della rispettiva umanità.

Innanzitutto, mi preme evidenziare come anche nello scorso Consiglio Comunale ci sono stati gli ennesimi attacchi di tipo personale verso alcuni consiglieri comunali, attacchi già da me condannati nella mia dichiarazione di voto allo scorso consiglio comunale, attacchi che producono tensioni e non lasciano a quest'organo la necessaria serenità nella discussione dei provvedimenti. C'è stato da parte del consigliere-progettista il tentativo di porre tutti i componenti di quest'assise sullo stesso piano, facendo passare l'idea che il conflitto d'interessi riguardi ognuno dei singoli consiglieri e per questo nei suoi confronti vi fosse una sorta di "crociata". Bene, per quanto mi riguarda vorrei smentire tutto ciò. Non si può confondere il conflitto d'interessi specifico, ossia quel conflitto d'interessi una tantum che si esaurisce con la non partecipazione alla discussione e al voto di un singolo provvedimento, con il conflitto d'interessi di tipo continuativo come quello del consigliere-progettista che determina una incompatibilità con la carica di consigliere comunale. Ad esempio il conflitto d'interessi che mi contesta il consigliere Amendolara, riguarda l'attività d'impresa edile di mio Zio che è coinvolto nel PUE 12+G* e che è proprietario di alcune particelle edificabili. Chi conosce mio zio, sa bene chi è il suo riferimento politico, non certo io. Poi mio zio ha figli e nipoti e certamente i proventi del suo lavoro andranno giustamente a beneficio dei suoi figli e nipoti, non certamente a mio beneficio. Io, al di là dei rapporti affetivi con mio zio, non ho rapporti economici e vorrei ricordare che i rapporti affettivi non mi hanno impedito di firmare l'esposto alla procura proprio per il comparto A12+G*, esposto volto a tutelare gli interessi generali dei cittadini di Palo, ed in particolare dei disabili che vivono in una città dove i marciapiedi sono stati un optional e rischiano di esserlo anche per i nuovi quartieri!

Diversamente invece e tanto per capire gli interessi in gioco, da una stima sulla base delle tariffe per la progettazione di un piano urbanistico la parcella per il team di progettisti si aggira tra i 30 e i 40 mila euro (dipende dalla superficie e dalle volumetrie del comparto). Ma il vero business sta nella progettazione degli edifici dove gli importi ammontano a svariati milioni di euro e i piani urbanistici, per come sono pensati qui a Palo, servono soprattutto a vincolare i vari proprietari dei suoli ad affidarsi, a delegare, la progettazione degli edifici ai progettisti del piano, escludendo dal mercato gli altri professionisti.

L'altro aspetto che mi preme evidenziare è che il consigliere-progettista nello scorso consiglio comunale ha insinuato che io non dovrei parlare perché non sono stato eletto, ma sono solo un subentrato. Infatti, se sono presente in questo contesto istituzionale è perchè ho partecipato alle elezioni amministrative del 2011 e sono subentrato al candidato sindaco Iurilli, per la coalizione Sel-IdV, in forza di un accordo elettorale. Nella idea di Amendolara, quindi, i consiglieri non hanno pari dignità, ma pesano a seconda delle preferenze, e se sconfitti o non eletti non meritano rispetto. Ad usare il suo metro di misura vien da dire che nelle sue esternazioni dimentica le sue sconfitte e le bocciature ricevute quando si è candidato a sindaco, ben due volte!.

Un'ultima nota vorrei rivolgerla a chi nello scorso consiglio comunale si dichiarava perplesso sul mancato rispetto del diritto costituzionale ad essere eletti (elettorato passivo). In linea generale, la ratio delle norme che stabiliscono le cause di incompatibilità all’esercizio delle funzioni elettive consiste nella necessità di prevenire possibili conflitti di interesse, per garantire l’imparzialità dei poteri pubblici. Tale principio, è stato ribadito dalla Corte costituzionale (nella sent. n.60 del 2006), nella quale sentenza il principio ispiratore dell’istituto dell’incompatibilità coincide con l’esigenza di garantire il rispetto dell’imparzialità e del buon andamento dell’amministrazione di cui all’art. 97 della Costituzione. Quindi è dai dettati costituzionali che derivano le norme volte ad evitare che una persona che ricopre una carica pubblica elettiva venga a trovarsi in conflitto di interessi con l'ente di appartenenza.

 

DISCUSSIONE DI MERITO

Il consiglio comunale, dopo aver contestato l'incompatibilità e dopo aver rigettato la memoria difensiva del consigliere-progettista, è chiamato a valutare, alla luce di quanto prodotto dal consigliere- progettista, se sono rimosse le questioni relative alla sua incompatibilità con la carica di consigliere. Non si tratta di una semplice presa d'atto, come invece ha dichiarato il Sindaco nella riunione dei capigruppo tenutasi venerdì.

A nostro avviso poi il diritto di opzione riguarda le incompatibilità tra cariche elettive (art.65), o con gli organi delle aziende sanitarie locali o ospedaliere (art.66), non di certo il nostro caso, dove la questione è la rimozione della incompatibilità ai sensi dell'art.63, sempre del Testo Unico degli enti locali. Di certo il diritto di opzione non è sindacabile, quindi va solo preso atto della opzione, ma nel nostro caso non è immaginabile l'opzione di mantenere l'incompatibilità! Infatti l'art.69 si conclude così: «invita l'amministratore a rimuoverla o ad esprimere, se del caso, la opzione per la carica che intende conservare». Nel nostro caso non esiste la carica di progettista e quindi l'opzione.

Entriamo nel merito della dichiarazione di rinuncia di Amendolara. La prima considerazione che possiamo fare è che si fa una generica dichiarazione di rinuncia di tutti i PUE senza specificare quali sono, nè in che stato è l'iter, e nemmeno se si tratta di una cooprogettazione o di una progettazione in esclusiva.

Noi ci troviamo di fronte non ad una semplice incompatibilità. Ma di fronte ad un sacco di incompatibilità che vanno valutate ad una ad una per capire quali effetti produce la dichiarazione di Amendolara. Poniamo il caso di una progettazione in cui Amendolara sia l'unico progettista. In questo caso è chiaro che la sua rinuncia comporta la decadenza del progetto. Se invece ci sono due o più progettisti la cosa diventa più complessa e vanno interpellati gli altri progettisti per capire le loro intenzioni. A questo riguardo è abbastanza istruttivo il caso Sivilli.

 

INCOMPATIBILITA' SIVILLI

Vorrei ricordare a questo consiglio comunale che un caso di incompatibilità è già stato affrontato nel corso di questo mandato amministrativo. Si tratta dell'ex vice-sindaco Francesco Sivilli, che aveva un contenzioso con il comune ed aveva rinunciato a tale contenzioso per poter ricoprire la carica di consigliere e subito dopo di vicesindaco. Il Consiglio di Stato nella sentenza definitiva che lo riguarda, afferma: "in assenza di atti di rinuncia dell'eredità o comunque di definitiva cessione dei cespiti immobiliari da parte del Francesco Sivilli, era dunque evidente come la sua rinuncia finiva con avere un carattere meramente formale (...) in quanto probabilmente diretta artificiosamente ad evitare l'applicazione (...) del d.lgs. 267/2000, nella parte in cui prevedono che non può ricoprire la carica di consigliere o assessore comunale colui che ha una lite pendente con il comune (...) non essendoci quindi effettivamente la reale separazione tra posizione in giudizio e interesse materiale effettivamente fatto valere pro-quota dal Sivilli, la sua dichiarazione di rinuncia lascia dunque intatto nei suoi riguardi una condizione essenziale dell'azione (...) processuale." 

Quindi in pratica non c'è stata una reale rinuncia al contenzioso e il Sindaco ha rimosso il vice-Sindaco solo a sentenza definitiva, ovvero quando il contenzioso era cessato. Quindi bisogna fare attenzione a che il superamento dell'incompatibilità non sia solo una questione di forma, ma sia sostanziale.

Ma a queste considerazioni si aggiungono anche dei dubbi: il consigliere Amendolara, allo scorso consiglio comunale affermò che in ogni PUE, ogni singolo progettista aveva il suo lotto o porzione di riferimento, ovvero aveva la sua quota di progettazione a seconda della impresa edilizia o proprietario ad essi collegati. Quindi, se il consigliere Amendolara rinuncia alla sua quota di progettazione all'interno del comparto, è lecito chiedersi chi si caricherà delle responsabilità della progettazione della quota detenuta dal consigliere-progettista.

Faccio un esempio: i progettisti del comparto A12+G* su cui pende il nostro esposto alla Procura della Repubblica, e che secondo noi, non è conforme al PUG, alla normativa regionale e nazionale in materia, sono disposti ad assumersi ancora la responsabilità di tale progettazione? Conosciamo queste volontà? Quindi, mi chiedo se sono stati interpellati e se hanno rilasciato dichiarazioni scritte in tal senso.

C'è poi un'altra considerazione che riguarda la natura stessa dei PUE presentati finora. Questi piani non si limitano solamente alla pianificazione intermedia delineando solo le tipologie delle abitazioni, ma si spingono fino alla progettazione dettagliata degli edifici, finalizzato ad ottenere i permessi a costruire con una semplice DIA (o SCIA come è definita attualmente). Per essere più chiari, i nostri PUE sono come un treno con due vagoni: nel primo vagone ci sono gli elaborati tipici di un piano attuativo (ripartizione delle quote, schema di convenzione con il Comune, progettazione dei servizi collettivi, piano finanziario, parcheggi pubblici, verde pubblico, area a standard, ecc.), nel secondo vagone ci sono i progetti degli edifici (planimetrie, prospetti, sezioni). Ora se il treno arriva a destinazione con tutti e due i vagoni e il consigliere-progettista con la sua rinuncia certamente non viaggia sul primo vagone, la domanda è, non è che sta viaggiando nel secondo vagone?

Fuor di metafora, per stabilire l'assenza di interessi specifici bisogna andare più in profondità di una semplice dichiarazione.

 

LOTTIZAZIONE SICILIANI

Un'ultima considerazione nel merito della rinuncia va fatta sulla lottizzazione Siciliani. Il consigliere Amendolara difatto con la sua dichirazione tende a rimuovere le cause di incompatibilità, compresa la progettazione della lottizzazione Siciliani che ha già prodotto i suoi effetti e per cui il conflitto d'interessi ha esplicato i suoi effetti.

Cosa intende fare l'amministrazione a riguardo?

E la posizione di Amendolara a prescindere dal voto contrario o favorevole che effetti produce?

Quindi sulla lottizzazione Siciliani, il consigliere Amendolara si è dimesso? Questo non è chiaro.

 

CONCLUSIONI

In conclusione anche questa sera con la trattazione di questo punto all'ordine del giorno assistiamo ad una superficialità, nell'affrontare le questioni, che è disarmante. I provvedimenti non sono assolutamente inseriti in una visione strategica della città. Ma sembrano rispondere più alle logiche delle piccole furbizie, dei trabochetti, fino a questuare in continuazione pareri al Prefetto.

Poi, nello scorso consiglio comunale il capogruppo del Pdl parlava di incompatibilità morale.

E qual è la morale del leader indiscusso del c-dx che ha tenuto sequestrato il paese e la sua maggioranza con il suo personale conflitto d'interesse? Dopo che ha dichiarato, per poter fare il consigliere comunale, di non avere nessuna causa d'incompatibilità, quando già dalla passata amministrazione aveva ottenuto l'adozione dei piani urbanistici attuativi (A9 e Lottizzazione Siciliani)?

Sembrerebbe che il nostro Ente e in particolare questo consiglio comunale e lo scorso siano dentro le sabbie mobili del consigliere Amendolara. Ritengo che sia necessaria una seria riflessione su tutta l'attività di questi tre anni.

 

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