Nella sala delle assemblee del Palazzo Comunale, insolitamente piena, martedì 12 ottobre si è tenuta la prima assemblea di SEL finalizzata ad eleggere i delegati a rappresentare
il circolo di Palo del Colle al congresso nazionale di Firenze e a quello regionale.
Nonostante da più parti arrivassero richiami all’unità, al superamento delle varie appartenenze per la costituzione di un nuovo soggetto politico unitario, particolarismi e distingui si
palesavano col succedersi degli interventi.
I primi segnali arrivano già dall’intervento introduttivo di Onofrio Mondelli del circolo Sel-Lab, che presiede l'assemblea. Mondelli presenta SEL, ma si sofferma soprattutto sulle
questioni locali. Egli dichiara che SEL non c'entra nulla con la neonata maggioranza dell’amministrazione locale, anche se sostenuta da due compagni che in amministrazione sono Verdi e
contemporaneamente hanno aderito a SEL. Mentre si parla di trasparenza e di non ricattabilità si viene a conoscenza di un accordo firmato anche dai Verdi che ha dell’incredibile. I Moderati e
Popolari del consigliere regionale Nicola Canonico si impegnano a sostenere l’amministrazione attuale previo il rispetto di una serie di condizioni o meglio ricatti fra cui la maggioranza degli
assessori attribuiti al loro gruppo e la scelta del nuovo candidato sindaco. Ma cosa c’è di politico in questo accordo? Non c’è un programma, un progetto per Palo e, a pensar male, c'è solo un
accordo sugli incarichi, o meglio sulle poltrone. Mondelli evidenzia la differenza del partito che vuole contribuire a creare, lo stesso partito che ha combattuto in prima linea contro la
realizzazione della discarica a Palo o nella raccolta delle 1700 firme contro la “privatizzazione dell’acqua”.
Ancora intontito dal nuovo accordo occulto, ma rincuorato nel ricordare i risultati positivi di SEL, mi appresto a sentire l’intervento di Michele Losappio, consigliere regionale e capogruppo di
SEL. Il clima di imbarbarimento causato dal governo Berlusconi e la politica della Lega stanno emarginando il sud; per Losappio la soluzione non è da ricercarsi nelle declinazioni della
moderazione ma in convinte politiche di sinistra.
E’ il momento degli interventi delle altre forze politiche venute a portare i loro saluti; il segretario della locale sezione del PD Dino Raimondo, accompagnato dal sindaco Luigi Viola, si trova
nell’imbarazzo di dover difendere scelte contestate nella relazione introduttiva e in un intervento breve e poco chiaro adotta la strategia veltroniana del “ma anche”, ridimensionando la validità
dell’accordo, aprendo a nuove alleanze e lanciando l'idea di una “bottega” per la definizione del programma. Ciò mi tranquillizza in parte, d’altronde non avevo dubbi che la parola e la firma dei
politici palesi non valesse molto.
Segue l’intervento di Mimmo Battista, un altro iscritto del PD che non si sente rappresentato dal suo segretario e si fa portavoce di una alleanza che spazia tra destra, centro e sinistra: io sì
che sono lontano dal teatrino della politica, disse la marionetta…
Ed ecco un intervento di buon senso fatto da Raffaele Tamma, portavoce di una lista civica disponibile ad un confronto aperto per il bene del paese e lontano, per il momento, dal politichese.
La parola torna ai compagni di SEL; interviene Ciani che col PD locale non vuole avere nulla a che fare, carico di rancori e di trascorsi trentennali. Si dimentica però che il PD è per sua natura
il principale interlocutore di SEL. Declamando la sua correttezza morale termina il suo intervento in un fragoroso applauso; subito dopo la clack di figuranti al suo seguito saluta e se ne và.
Stempera la tensione Massimo Cutrone che riporta la discussione ad un livello più alto e dopo aver parlato di fame nel mondo e FIAT si augura che in SEL si facciano avanti nuove intelligenze.
E’ ora il turno di Pietro Bonasia e della sua dicotomia complementare e non esclusiva di assessore dei Verdi e tesserato di SEL; Bonasia non vede alcuna stranezza nel suo comportamento ma
nonostante ciò è pronto a consegnare la delega assessorile nelle mani del nuovo gruppo dirigente di SEL, qualora ciò fosse utile alla nascita di SEL. Peccato che non esista alcun gruppo dirigente
e che quando ci sarà, il mandato sarà giunto a termine. Quindi Pierino stai tranquillo, la tua poltrona e conseguente gloria è salva.
Dopo tanti over quaranta interviene un giovane, Nunzio Cutrone che ricorda le iniziative di SEL dalle osservazioni al parco eolico agli interventi a difesa del territorio e sottolinea come le
alleanze ridotte ad una somma algebrica di pesi elettorali non sono destinate a durare e non hanno come fine ultimo il bene del paese.
L’assemblea, o quel che ne rimane, approva all’unanimità l’indicazione dei due
delegati al congresso nazionale fondativo del partito SEL di Firenze, Nunzio Cutrone, e al congresso regionale , Giovanna Cutrone. Si chiude, così, l'assemblea con una nota
positiva:
due giovani a rappresentare il circolo di SEL, due giovani che si impegnano a costruire una
sinistra per il cambiamento necessario a Palo e in Italia.